di Assunta Zaffino
Siamo connessi al nostro interno, ma anche all’esterno e in entrambi i tipi di connessioni l’empatia gioca un ruolo molto importante. Grazie ai progressi tecnologici, oggi possiamo interagire con il mondo utilizzando differenti canali di comunicazione ma “provate a mostrarvi empatici con una persona con la quale si comunica solo attraverso messaggi di testo, chat e stati sui social network” noterete che è molto più difficile provare empatia, poiché essa necessita invece di un contatto visivo, di una vicinanza reale, palpabile. Ma cos è l’empatia? Possiamo definirla come la capacità di comprendere lo stato emotivo (emozioni e sentimenti) e cognitivi (idee o pensieri) di altre persone o di noi stessi e questa comprensione è una conseguenza dell’aver posto noi stessi nelle circostanze dell’altro. Deriva dal greco “en–pathos” ovvero “sentire dentro” qualcosa che arriva, la cosiddetta capacità di “mettersi nei panni dell’altro” calandosi volontariamente nella realtà altrui per comprendere punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni.
È una scelta consapevole quella di concentrarsi sullo stato mentale dell’altra persona prima che sul proprio, spesso l’empatia è il primo passo verso un’azione compassionevole per qualcuno.
Esistono due tipi di empatia che possono verificarsi insieme o separatamente: il primo è l’empatia affettiva, che si riferisce ai sentimenti che proviamo quando osserviamo o sentiamo le emozioni di un altro individuo, ad esempio davanti ad un conoscente che piange ci si sente tristi, il secondo tipo è l’empatia cognitiva che corrisponde alla capacità di comprendere l’identità delle emozioni di qualcun altro, di sentirle e riconoscerle, comprendendo lo stato d’animo altrui, gioioso o doloroso che sia.
Le persone empatiche sono attente ai vissuti emotivi degli altri, sanno ascoltare, comprendono le prospettive altrui, riescono ad essere di aiuto agli altri basandosi sulla comprensione delle loro esigenze e dei loro sentimenti, mostrano un interesse attivo verso le preoccupazioni degli altri, sono propense a promuovere lo sviluppo dei propri familiari, amici e collaboratori; riescono a mettere in risalto e potenziare le loro abilità; sanno riconoscere il valore della diversità, sostenendo le differenze qualitative individuali.
L’empatia è un’importante competenza emotiva grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce, non è un esercizio semplice e talvolta per ottenere ciò è necessario lasciare da parte gli stereotipi a cui le nostri menti sono affezionate; è un esercizio complesso perché comprendere il mondo di un’altra persona richiede una buona parte della nostra attenzione e delle nostra energia. E’ possibile inoltre essere empatici con se stessi ciò comporta la capacità di esaminare onestamente i propri punti di forza e di debolezza impedendo di perdere qualcuno/qualcosa.
Infine l’empatia si differenzia dalla simpatia, quest’ultima è la capacità di provar le stesse emozioni dell’altro, ciò implica l’andare d’accordo condividendo gli stessi valori della persona che si ha di fronte. Infatti si simpatizza con amici e conoscenti con cui si condivide qualcosa nella vita, per questo risulta facile “mettersi al loro posto”, le persone simpatiche sono persone gentili, di buon carattere ma sono chiuse nei loro mondi e non creano connessioni profonde con gli altri.
Ecco perché:
Per entrare in empatia non basta accogliere.
Bisogna toccare la pelle dell’altro dall’interno, bisogna farsi sale dentro le sue lacrime,
bisogna farsi luce dentro il suo sorriso, bisogna farsi tamburo dentro i battiti del suo cuore.
(Fabrizio Caramagna).
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Dott.ssa Assunta Zaffino
Psicologo Clinico e Giuridico