di Assunta Zaffino

Tutti i giovani di oggi vogliono essere in perfetta forma, con il fisico scolpito (almeno tra maschietti) e culturalmente intelligenti per raggiungere la vetta nella scala sociale, sono aggiornati e dotati di apparecchiature tecnologiche di ultima generazione, in una sola parola perfezionisti all’ennesima potenza. Una buona parte di adolescenti vive nell’angosciosa ricerca dell’eccellenza e della visibilità, da quando si svegliano fino alla sera, anche mentre si è a riposo, controllano costantemente i vari social network, per non perdere quel filo conduttore che li aggancia alla società, questi continui comportamenti possono diventare estenuanti e favorire l’insorgenza di ansia e/o depressione. Un accurato studio effettuato negli USA ha dimostrato che nei giovani di oggi la spinta verso la perfezione mentale, corporea e lavorativa è aumentata considerevolmente rispetto a 30 anni fa. Dalla raccolta dei dati è emerso un dato importante che testimonia come in realtà la ricerca del perfezionismo tra i giovani non deriva dall’autostima e dalle ambizioni individuali ma dal desiderio di essere sempre al passo con una società sempre più esigente, soprattutto nei confronti dei più giovani. Effettivamente ai ragazzi di oggi non è concessa l’opportunità di sbagliare, in un’età in cui gli errori servono per formare e arricchire, i social network inoltre aumentano la competizione e allo stesso tempo l’isolamento sociale. Le cause possono essere diverse e complesse, in parte questa forte tendenza al perfezionismo sarebbe imputabile al modello competitivo caratteristico del mondo in cui viviamo come ad esempio la scelta di seguire un percorso universitario, che se da un lato può determinare un innalzamento dei livelli di preparazione delle future classi dirigenti, dall’altro insegnano ai giovani a porsi aspettative educative e professionali sempre più “irrealistiche”, dove posizione e performance hanno un valore primario al punto che il successo e l’interesse egoistico sono costantemente accentuati; fanno la loro parte anche i social media e le vite irrealisticamente “perfette” che vengono regolarmente proiettate negli schermi come anche le ultimissime pubblicità impongono standard perfezionistici. I ragazzi si ritrovano circondati da metri di giudizio fittizi su cui imparano a basare il proprio successo o il proprio fallimento, soprattutto se si è cresciuti con genitori rigidi e critici. Questo fenomeno è ancora sottovalutato nonostante si stia diffondendo, diventando un serio problema, dal momento che è altamente correlato ad ansia, stress, depressione e disturbi dell’alimentazione, molti individui percepiscono un profondo disagio e celano le loro imperfezioni a coloro che potrebbero fornire un aiuto (come psicologi, insegnanti e medici di famiglia). In famiglia ad esempio, i genitori dovrebbero esercitare meno controllo, essere meno critici e iperprotettivi verso i propri figli, valorizzandoli al di là delle loro performance, della posizione raggiunta o dell’apparenza. Bisognerebbe insegnare loro a tollerare gli errori e imparare proprio da questi ultimi, riconoscendo il valore del sacrificio e del duro lavoro anche perché la cultura odierna è costruita su una vita “virtualmente” perfetta, viene abbandonando totalmente quello che realmente ci rende umani: la nostra unicità, la nostra vulnerabilità, le nostre particolarità e le nostre difficoltà.

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Per info e prenotazioni: assuntazaffino.psy@gmail.com

Dott.ssa Assunta Zaffino

Psicologo Clinico e Giuridico