In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzarsi positivamente dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità favorevoli che la vita offre, senza alienare la propria identità.

A chi non è capitato di vivere momenti particolarmente negativi? Fa parte del gioco della vita! Tuttavia il modo di reagire a questa tipologia di eventi non è sempre il medesimo e soprattutto, non tutti reagiscono alla stessa maniera.

La resilienza, appunto, fa la differenza!

Ma da cosa dipende l’essere più o meno resilienti? La resilienza si può apprendere, comunque un ruolo importante lo giocano l’ambiente di vita ed i contesti educativi, ed ancora la fase dell’attaccamento (vedi teoria dell’attaccamento Bowlby), ovvero la qualità del rapporto con il genitore (caregiver) nei primi mesi di vita.

Migliore è tale rapporto con il genitore, più si sarà predisposti ad essere resilienti.

Troviamo capacità resilienti di tipo:

istintivo: caratteristico dei primi anni di vita, quando i processi mentali sono dominati da egocentrismo e senso di onnipotenza;

affettivo: rispecchia la maturazione affettiva, il senso dei valori, il senso di sé e la socializzazione;

cognitivo: quando il soggetto può utilizzare le capacità intellettive simbolico-razionali.

Una resilienza adeguata è il risultato dell’integrazione di tali elementi libidico-istintivi, affettivi, emotivi e cognitivi.

È questa capacità quindi che permette ad una persona, a seguito di un evento poco positivo più o meno grave, di risorgere a nuova vita, facendo tesoro dell’esperienza e realizzando poi anche obiettivi importanti.

E’ fondamentale lavorare sempre sull’auto-ascolto.

L’inconscio, come già più volte detto, non distingue la verità dalle bugie, perciò se i nostri pensieri e le nostre parole quando parliamo di noi, sono negativi, esso lancerà segnali coerenti con ciò che ha ascoltato.

Faccio degli esempi, se mi ripeto costantemente che non ce la faccio, l’inconscio se ne convincerà per cui sicuramente non ce la farò!

Se penso e soprattutto mi dico ripetutamente di essere una persona forte, in gamba, di avere grandi capacità, di essere in grado di raggiungere i miei obiettivi, di essere bello, di essere intelligente ecc. il mio inconscio sarà anche in questo caso coerente e mi metterà in condizioni di poter realizzare tutto quanto.

Ciò mi aiuterà a reagire sempre in modo positivo e rafforzerà la mia resilienza.

Si può quindi lavorare sull’aumento della propria resilienza, facendo tesoro di tutte le esperienze vissute nella vita, allenandosi con l’auto-ascolto, reagendo positivamente e raggiungendo i propri scopi affrontando tutte le difficoltà che dovessero capitare!

di Vincenzo D’Amato (dott. in Scienze e Tecniche Psicologiche – Ipnotista)

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